Queste manifestazioni comprendono rettorragia, diarrea ematica, tenesmo rettale, dolore addominale a sintomi sistemici come nausea e vomito, anoressia, calo ponderale, anemia.

Oltre ai sintomi intestinali, alcune forme di IBD sono caratterizzate dalla presenza di sintomi definiti extra-intestinali, come le manifestazioni infiammatorie cutanee, oculari (uveite, sclerite, episclerite) e articolari.

L’esame endoscopico rappresenta una metodica diagnostica necessaria da integrare con dati clinici, bioumorali, istologici e radiologici, per una diagnosi di IBD e per formulare una diagnosi differenziale tra malattia di Crohn e colite ulcerosa.

Inoltre, l’endoscopia, nei momenti successivi alla diagnosi, rappresenta un elemento di supporto per le scelte cliniche-terapeutiche da adottare per la sua rilevanza nell’identificare sia delle lesioni che dei biomarcatori di prognosi sfavorevole.

Le IBD necessitano di terapia medica e di costante monitoraggio clinico.

Lo scopo terapeutico nei pazienti affetti da IBD è di indurre la remissione clinica della malattia e mantenere una condizione libera da riacutizzazioniLa terapia farmacologica si basa sull’uso di farmaci come la mesalazina, i corticosteroidi, gli immunosoppressori, gli antibiotici e i farmaci biologici, nelle forme più severe e refrattarie ai trattamenti precedenti. Il fallimento della terapia medica e l’insorgenza di complicanze può porre l’indicazione alla terapia di tipo chirurgico (come, ad esempio, nel caso di stenosi intestinali).

Scopo del presente corso formativo è quello di fornire al clinico spunti di pratica clinica per una gestione diagnostica-clinica appropriata e ottimale dei pazienti con IBD